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Tutti i momenti di transizione, in cui per scelta o perché la vita ci spinge, richiedono una grande forza d’animo che a volte può sembrarci di non avere.
Ma è proprio a questo che servono… ci fanno scoprire i nostri doni e ci temprano per metterli al servizio di noi stessi e di quanto vogliamo creare in questa grande gioco pieno di opportunità chiamato vita.
Questi passaggi di cambiamento a volte non sono semplici e, per quanto una parte di noi conscia o inconscia li ha anelati, quando ci si trova dentro, totalmente immersi e a pieno contatto con la confusione, con il timore, con la sensazione “di non potere”, la prima cosa che si desidera è uscirne o a volte scappare a gambe levate da tutto quello che si sente e si ha davanti.
Questo è il momento più difficile della traversata e qui tutti gli strumenti possono esserci utili per non distrarci e continuare a camminare per attraversare ciò che in quel momento “ci fa paura”.
Ci possiamo aiutare in vari modi (percorsi di terapia, trattamenti, passeggiate, danzare, dipingere, la telefonata di un amico…) e non importa quali scegliamo perché tutti hanno lo stesso scopo: accompagnarci nella transizione, sentendoci “normali” nonostante tutto e nonostante tutte le paure che possono sorgere in quel momento in cui decidiamo di attraversare quel qualcosa che ci fa paura e ci mette davanti tutti i nostri fantasmi.
L’inizio spaventa e il cammino potrebbe non essere semplice, ma se si va avanti, se ci si prende per mano, la nebbia che ci faceva vedere tutto scuro, poco a poco si dirada e il cammino si trasforma perché c’è stato un continuare, nonostante tutto.
Quando siamo in un posto oscuro, sembra che non ci sia nulla ma man mano che gli occhi si abituano a quella oscurità possono iniziare a percepire e vedere.
A volte si ricevono aiuti inaspettati durante il cammino e la vita usa tutti i modo che ha per manifestarsi e per farci sentire che non siamo da soli. Siamo con noi stessi, siamo sicuramente noi che dobbiamo fare il processo e nessuno può farlo al posto nostro, ma avremo sempre degli aiuti affinchè affrontando quella tappa importante per noi, possiamo superarla e tras- formarci ovvero cambiare forma.
Quando si percorre la nebbia, la fiducia è rivolta verso dentro, in piena connessione con se stessi e stando in questa stato, non si vede nulla, ma questo non significa che non ci sia qualcosa di valore.
Eric Campbell diceva che era proprio nella grotta più oscura dove si trovava il tesoro più grande.
E alla fine del viaggio nel quale abbiamo lasciato andare quelle parti di noi con le quali avevamo vissuto e che ormai non ci servivano più, possiamo rinascere per una nuova vita ancora più allineata con la nostra Essenza.
Molte persone stanno transitando momenti similari, ma cercate semplicemente di accogliervi senza esigervi nulla e se potete, di aver fede in quel bagliore o voce che a volte vi indica il cammino.
Ogni processo ha bisogno del suo tempo, e si compie un passo dopo l’altro.
Se ne avrete voglia, mi troverete sul cammino.
Una viaggiatrice come voi.
Maria Letizia Cipriani
Arteterapeuta